Trattamento di Fine Mandato (TFM): disciplina civilistica, fiscale e implicazioni operative

Il Trattamento di Fine Mandato (TFM) è uno strumento spesso sottovalutato, ma di grande utilità sia per le società sia per gli amministratori.
In questo articolo analizziamo la sua disciplina giuridica e fiscale, le modalità di gestione contabile, la tassazione e le soluzioni operative per una corretta pianificazione.

Cos’è il TFM

Il TFM è un compenso differito che le società possono riconoscere agli amministratori e, più in generale, ai collaboratori coordinati e continuativi.
È paragonabile al TFR dei lavoratori dipendenti, ma non è disciplinato da una norma specifica del Codice Civile.
La sua previsione è rimessa all’autonomia contrattuale delle parti e deve essere formalizzata con data certa anteriore all’inizio dell’incarico.

Come si istituisce

La data certa può essere garantita tramite:

  • previsione nello statuto societario;
  • delibera assembleare autenticata o registrata;
  • contratto con amministratore trasmesso per raccomandata A/R o registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

👉 Senza la data certa, l’azienda perde il beneficio della deducibilità per competenza.

Aspetti contabili e fiscali per la società

L’impresa iscrive annualmente:

  • costo d’esercizio → accantonamento al TFM;
  • passività di bilancio → fondo TFM.

Deducibilità fiscale

  • Per competenza: se il TFM è formalizzato con data certa, l’accantonamento annuo è deducibile (art. 105 TUIR).
  • Per cassa: se manca la data certa, la deduzione è ammessa solo al momento dell’erogazione.

📌 Esempio: accantonamento annuo di 10.000 € → risparmio fiscale 2.400 € (aliquota IRES 24%).

Tassazione in capo all’amministratore

Le somme percepite a titolo di TFM rientrano nei redditi assimilati a lavoro dipendente (art. 50, c.1, lett. c-bis TUIR).

  • Con data certa → tassazione separata ex art. 17 TUIR (più favorevole).
  • Senza data certa → tassazione ordinaria IRPEF.

Riscatti parziali

Oltre alla liquidazione finale, le parti possono prevedere riscatti parziali durante il mandato.

Tassazione dei riscatti parziali

  • Con data certa: tassazione separata, come per la liquidazione finale.
  • Senza data certa: tassazione ordinaria.

Dal lato aziendale, il fondo TFM si riduce proporzionalmente al riscatto erogato, mantenendo la deducibilità per competenza se formalizzato correttamente.

Gestione finanziaria e rischi

Il TFM rappresenta un debito certo, che può creare problemi di liquidità futura.
Per una gestione prudente, molte società ricorrono a polizze vita a capitalizzazione, che offrono:

  • separazione patrimoniale (impignorabilità e insequestrabilità ex art. 1923 c.c.);
  • protezione del credito dell’amministratore;
  • remunerazione del capitale accantonato;
  • possibilità di versamenti periodici allineati al maturare del TFM.

Vantaggi del TFM

  • Per l’impresa: deducibilità fiscale anticipata, fidelizzazione del management, pianificazione finanziaria.
  • Per l’amministratore: tutela economica al termine del mandato, tassazione agevolata, possibilità di riscatti parziali.
  • Per entrambi: certezza giuridica e maggiore equilibrio nella gestione del rapporto.

Conclusione

Il TFM è uno strumento di pianificazione strategica che richiede attenzione formale (data certa), competenza fiscale e una gestione finanziaria adeguata.
Se ben strutturato, rappresenta un vantaggio sia per l’impresa che per l’amministratore, trasformandosi in una leva di efficienza fiscale e tutela economica.

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